Il mese di gennaio 2023 porta un nuovo record per il superbonus, ovvero il superamento del valore di 65 miliardi di euro di investimenti. Infatti al 31 gennaio 2023 è stata raggiunta la soglia di 372.297 asseverazioni, per un totale di 65,2 miliardi di euro di investimenti attivati, in aumento di 2,7 miliardi rispetto al mese precedente, dei quali 49,7 relativi a lavori già realizzati (3,1 miliardi in più rispetto al mese precedente).
Rispetto alla rilevazione del mese precedente la crescita del numero di asseverazioni è del +3,6% (era stata il +6,0% il mese precedente), dunque in aumento ma con una dinamica rallentata. Nel mese di gennaio si è registrato un incremento del +4,4% degli investimenti (era stato il +7,5% il mese precedente) e del +6,7% della spesa effettivamente realizzata (era stata +12,6% il mese precedente).
Rispetto al dato di fine gennaio 2022 l’incremento è rispettivamente del +246% per le asseverazioni, del +255% per gli investimenti e del +290% per il totale della spesa relativa ai lavori già realizzati, con una spesa media mensile effettiva in questi 12 mesi di monitoraggio pari a circa 3,0 miliardi al mese.
Complessivamente al 31 gennaio 2023 gli interventi asseverati nei condomini sono pari a 51.247 per un totale di 30,5 miliardi di investimenti e 21,5 miliardi di spesa già realizzata, in aumento del 6,6% sul mese precedente e del 235% rispetto al dato di fine gennaio 2022, con una crescita mensile del 5,9% degli investimenti e del 6,7% della spesa effettivamente sostenuta.
Gli edifici unifamiliari rimangono il principale segmento tipologico per le asseverazioni, pari al 57,8% del totale, ma raccolgono il 37,5% degli investimenti e il 39,3% della spesa realizzata, mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti rappresentano il 28,5% delle asseverazioni, il 15,7% degli investimenti e il 17,5% della spesa realizzata.
Dal punto di vista territoriale la Lombardia è sempre la regione con i valori assoluti più elevati, pari al 15,7% delle asseverazioni nazionali, il 17,5% di investimenti attivati e il 18,2% della spesa effettiva, seguita dal Veneto con il 12,5% di asseverazioni e il 9,8% di investimenti e il 10,6% della spesa effettiva. Terza regione è l’Emilia Romagna con l’8,4% degli interventi, il 8,8% degli investimenti e il 9,2% del totale nazionale della spesa effettiva.
Se in termini assoluti vince la Lombardia, in termini relativi – ovvero pesando i dati sulla popolazione, ovvero sul numero di nuclei familiari, e sul numero di edifici condominiali, unifamiliari e sul totale delle abitazioni – le classifiche cambiano. La regione con l’indice di intensità di utilizzo più elevato (indicatore dell’intensità della spesa) rimane sempre il Veneto, con 22,13 interventi ogni 1.000 famiglie a fronte di una media nazionale di 14,21.
Ma se si diversificano le analisi per singoli ambiti emerge che per gli interventi nei condomini è il Trentino Alto Adige a detenere il primato nazionale, con 46,05 interventi ogni 1.000 condomini, seguito dalla Basilicata con 32,40, mentre nell’ambito degli interventi negli edifici unifamiliari rispetto ad una media nazionale di 32,88 interventi ogni 1.000 edifici è la Lombardia con 45,79 interventi a detenere il record, ma con Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio sopra la soglia di 40 interventi ogni 1.000 unità unifamiliari. Infine per gli interventi sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, rispetto ad una media nazionale di 3,39 interventi ogni 1.000 abitazioni totali, è ancora il Veneto a dominare la classifica con un indice di 8,20 interventi, con la Toscana a quota 6,13 interventi ogni 1.000 abitazioni totali.
Sul fronte della spesa, il valore medio per intervento a livello nazionale è pari a 175.234 euro, un valore leggermente superiore a quello del mese precedente, che tuttavia diventa pari a 594.892 euro per gli interventi nei condomini, un valore ormai stabile, a 113.846 euro per gli interventi negli edifici unifamiliari (valore stabile) e a 96.878 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti (valore stabile).