Gli effetti delle norme che negli ultimi mesi hanno limitato e ridotto, fino a bloccare del tutto, la possibilità di utilizzare le detrazioni del 110% nelle abitazioni monofamiliari, con il mese di aprile evidenziano tutta la loro portata. Infatti al 30 aprile 2023 il superbonus ha raggiunto la nuova soglia massima di investimenti ammessi a detrazione di 74,6 miliardi di euro, contro i 72,7 del mese precedente, in aumento di 1,9 miliardi, con la nuova soglia di asseverazioni che raggiunge quota 407.389 (3.587 in più del mese precedente). Il totale dei lavori ultimati ammessi a detrazione somma 59,9 miliardi di euro, in aumento di 3,3miliardi rispetto al mese precedente.
Rispetto alla rilevazione del mese precedente la crescita del numero di asseverazioni è del +0,9% (era stata il +4,9% il mese precedente), dunque in forte contrazione. Nel mese di aprile si è registrato un incremento del +2,6% degli investimenti (era stato il +6,2% il mese precedente) e del +3,3% della spesa effettivamente realizzata (era stata +9,2% il mese precedente).
Rispetto al dato di fine aprile 2022 l’incremento è rispettivamente del +161% per le asseverazioni, del +172% per gli investimenti e del +212% per il totale della spesa relativa ai lavori già realizzati, con una spesa media mensile effettiva negli ultimii 12 mesi di monitoraggio pari a circa 3,4 miliardi al mese.
Complessivamente al 30 aprile 2023 gli interventi asseverati nei condomini sono pari a 61.243 (2.020 in più del mese precedente) per un totale di 37,2 miliardi di investimenti ammessi a detrazione e 26,7 miliardi di spesa già realizzata, in aumento del 3,4% sul mese precedente e del 152% rispetto al dato di fine aprile 2022, con una crescita mensile del 4,8% degli investimenti e del 5,3% della spesa effettivamente sostenuta.
Gli edifici unifamiliari nonostante tutto rimangono il principale segmento tipologico per le asseverazioni, pari al 57,1% del totale, ma raccolgono il 35,5% degli investimenti e il 38,8% della spesa realizzata, mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti rappresentano il 27,9% delle asseverazioni, il 14,7% degli investimenti e il 16,6% della spesa realizzata.
Il nuovo indicatore, introdotto il mese scorso, che monitora gli investimenti ancora da realizzare sui lavori asseverati, indica un totale di 14,7 miliardi ancora da spendere e rendicontare, dei quali 10,4 relativi ai condomini, 3,3 alle unifamiliari e 1 alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Dal punto di vista territoriale la Lombardia rimane la regione con i valori assoluti più elevati, pari al 15,8% delle asseverazioni nazionali, il 17,8% di investimenti attivati e il 18,4% della spesa effettiva, seguita dal Veneto con il 12,6% di asseverazioni e il 9,9% di investimenti e il 10,5% della spesa effettiva. Terza regione è l’Emilia Romagna con l’8,7% degli interventi, il 9,0% degli investimenti e il 9,4% del totale nazionale della spesa effettiva.
Se in termini assoluti ovviamente vince la Lombardia, in termini relativi – ovvero pesando i dati sulla popolazione, ovvero sul numero di nuclei familiari, e sul numero di edifici condominiali, unifamiliari e sul totale delle abitazioni – le classifiche cambiano. La regione con l’indice di intensità di utilizzo più elevato (indicatore dell’intensità della spesa) rimane sempre il Veneto, con 24,5 interventi ogni 1.000 famiglie a fronte di una media nazionale di 15,5.
Ma se si diversificano le analisi per singoli ambiti emerge che per gli interventi nei condomini è il Trentino Alto Adige a detenere il primato nazionale, con quasi 60 interventi ogni 1.000 condomini, seguito dalla Basilicata con 36, mentre nell’ambito degli interventi negli edifici unifamiliari rispetto ad una media nazionale di 35,5 interventi ogni 1.000 edifici è la Lombardia con 50,3 interventi a detenere il record, ma con Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio sopra la soglia di 45 interventi ogni 1.000 unità unifamiliari. Infine per gli interventi sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, rispetto ad una media nazionale di 3,64 interventi ogni 1.000 abitazioni totali, è ancora il Veneto a dominare la classifica con un indice di 8,9 interventi, con la Toscana a quota 6,6 interventi ogni 1.000 abitazioni totali.
Sul fronte della spesa, il valore medio per intervento a livello nazionale è pari a 183.000 euro, un valore superiore di 3.000 euro rispetto a quello del mese precedente, e pari a 606.000 euro per gli interventi nei condomini, a 114.000 euro per gli interventi negli edifici unifamiliari e a 96.450 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.